Come funziona

Il Centro permette alla vittima, alla famiglia, agli insegnanti o al cyberbullo di ottenere gratuitamente due incontri di consulto (da remoto o di persona) per avere una prima valutazione legale del fatto e conoscere gli strumenti giuridici a disposizione per contrastare le violenze subite.

Tra le attività del CNAC, sono previsti anche corsi di cyber coaching (formazione) dedicati a ragazzi e adulti (studenti, genitori, insegnanti o professionisti di vari settori) grazie anche alla partecipazione al progetto del MIUR “Generazioni Connesse“.

Per avere info sui corsi visita la pagina Cyber coaching e scrivici all’indirizzo segreteria@anticyberbullismo.it

 

 

SE VUOI CONOSCERE I TUOI DIRITTI, SE SEI PREOCCUPATO PER UN FAMILIARE O UNO STUDENTE, SE SEI UN CYBERBULLO CHE NON SA COME RIMEDIARE ALLE SUE AZIONI, CONTATTACI!

 
 

COSA SUCCEDE QUANDO CI CONTATTI PER UN CONSULTO LEGALE?

Il primo contatto con il CNAC (via telefono o via e-mail) ti permette di effettuare la segnalazione ad un operatore qualificato.

Una volta valutata l’esistenza di profili relativi a cyberbullismo e/o fenomeni correlati, ti ricontatteremo per organizzare un appuntamento (anche telefonico) con un nostro avvocato qualificato.

Non hai ancora compiuto 18 anni? Non preoccuparti: ti aiuteremo a trovare il modo di parlarne con la tua famiglia (Clicca qui e leggi la domanda 5 per sapere cosa puoi fare se i tuoi genitori non sanno che sei una vittima).

 

Durante l’appuntamento (gratuito) potrai raccontare all’avvocato ciò che succede.

 

Dopo questo appuntamento, verrai ricontattato e l’avvocato ti spiegherà (gratuitamente) le possibili soluzioni al tuo caso.

 

Una volta terminato il secondo incontro, il CNAC mette a disposizione anche:

  • la possibilità, per la vittima, di comunicare con i social network, le piattaforme di condivisione o i motori di ricerca utilizzati dal cyberbullo per compiere le prepotenze;

 

oppure

  • la promozione di incontri fra il cyberbullo e la vittima, finalizzati alla conclusione di un accordo per rimuovere il comportamento dannoso, senza ricorrere allo strumento giurisdizionale;

 

oppure

  • la segnalazione alle autorità competenti delle situazioni di abuso, maltrattamento o disagio riscontrate.

 

A partire dal 25 maggio 2018, il CNAC, offrirà rappresentanza in giudizio pro bono su mandato delle famiglie o delle vittime di illeciti trattamenti di dati a norma dell’art. 80 del nuovo Regolamento privacy 2016/679(UE).

 

Per saperne di più visita la nostra pagina di domande e risposte.